FIORELLA AVALLE NEMOLIS – La Scuola dell’Infanzia Sant’Antonino di Bra il 16 gennaio apre le iscrizioni, proponendo una rinnovata didattica verso il nuovo millennio.
Fin dal 1844 la campanella dell’asilo ha suonato per tanti fanciulli, vi sono passati anche tanti personaggi illustri.
A dare vita a questa storica istituzione furono i lungimiranti Carlo Tancredi Falletti e Juliette Colbert, Marchesi di Barolo, convinti sostenitori dell’importanza dell’educazione e della formazione, proprio a partire da questa fascia d’età.
“La scuola è un luogo speciale che evoca la spiritualità dei bambini, quella che noi adulti non possediamo più. Li paragono a tavolette di cera, su cui, noi insegnanti creiamo incisioni, le più indelebili, che costituiranno le basi di ciò che loro diventeranno”. Sono le parole della mitica maestra Giovanna, un pilastro dell’asilo, da quest’anno in pensione.
“Mantenendo vivo questo basilare concetto, quest’anno offriamo una didattica rinnovata – spiega la volontaria Marcella Brizio, facente parte del consiglio di amministrazione, che si occupa dell’organizzazione -. Approfondita la teoria didattica pedagogica del professor Loris Malaguzzi ed apprese le esperienze al Reggio Children International, di cui ne è stato il fondatore, ci siamo affidati a un team di professionisti e maestre motivati per traghettare la scuola nel nuovo millennio. L’obiettivo della ponderata ricerca pedagogica consiste nel rendere protagonista il bambino della costruzione delle sue conoscenze. Ossia, mettere a frutto le risorse innate del bambino, ponendo in primo piano il suo ruolo attivo e la sua unicità”.
Cosa propone la scuola per raggiungere l’obiettivo e quali sono i vantaggi?
“In una parte della mattinata, inserisce sezioni omogenee per età, per ottemperare ai molteplici bisogni in relazione alle varie età; realizza più proficuamente la continuità con la scuola primaria; facilita la soluzione dei problemi relazionali; dispone arredi, spazi e materiali consoni ai bambini di ogni fascia di età. Inoltre, al fine di stimolarne la crescita, nell’arco della mattinata ci sono momenti in cui i bambini sono mescolati tra loro in fasce di età diverse denominate atelier: l’atelier linguistico dove giochiamo con la lingua; l’atelier di inglese; l’atelier scientifico, dalle mani alla mente; l’atelier matematico dove giochiamo con i numeri. Ecco che si creano gruppi eterogenei, in cui i più piccoli imparano dai più grandi, che a loro volta acquisiscono responsabilità nei confronti dei più piccoli.
Diversi atelier si svolgono in altri momenti e spazi della giornata scolastica per esempio: l’atelier di arte artiamo, atelier di educazione motoria a corpo libero; l’atelier di educazione alla convivenza civile dall’Io, al Noi; l’atelier di informatica con un click”; l’atelier di religione alla scoperta dei valori della vita. Proprio in relazione ai valori della vita, la scuola Sant’Antonino non è solo più una scuola cattolica, poiché accogliamo bambini di qualsiasi etnia, di qualsiasi religione ed anche famiglie che hanno doppie mamme.
Sottolineo che abbiamo traghettato il patrimonio della maestra Giovanna verso il nuovo millennio, poiché la scuola ha una grande apertura, fermo restando che il direttore dell’asilo sia sempre don Giorgio Garrone. Tant’è che una volta al mese, si tengono corsi serali ai genitori su tematiche scelte da loro stessi. Quindi: l’incontro spirituale a cura di don Giorgio Garrone; quello pedagogico a cura di Caterina Marengo; quello pediatrico a cura delle dott.sse Marta Di Benedetto e Ananda Bauchiero; quello veterinario sulla relazione dell’animale domestico e il bambino cura del dott.ssa Giulia Guerriero; quello psico-educativo a cura di Anna Foglia. E si aggiungono i laboratori: linguistico; di creatività; di religione; di lettura e orto didattico.
Un altro assaggio di iniziative?
“In primavera partiamo con il progetto dell’orto interno affiancati da Slow Food. Una maestra mediatrice culturale, esperta in lingue, terrà lezioni di inglese a tutti i bambini e, per tutto il periodo dell’estate ragazzi, si parlerà solo in inglese, grazie alla presenza di adolescenti di lingua madre, i quali saranno ospitati dalla famiglie. Il menù della mensa interna è stato messo a punto con l’ospedale Sant’Anna di Torino, ed è tutto a chilometro 0, quindi qualità, genuinità e freschezza, perché ci serviamo solo da fornitori di Bra. I pasti sono preparati dalla cucina interna della scuola”.
Qual’è l’obiettivo primario della Scuola dell’Infanzia di Sant’Antonino?
“E’ di porre l’attenzione alla centralità del bambino, a Bra abbiamo adottato per primi il metodo Malaguzziano, oltre alla Scuola Materna della ditta Ferrero di Alba e all’asilo di Cherasco. Non sempre si può inventare il nuovo: abbiamo imitato le buone pratiche. Per l’avvio di progetto innovativo desideriamo ringraziare in particolare: Associazione “Amici di Cecilia”, Sig. Efisio, Sig. Carmelo Greco, Sig. Gianfranco Di Concilio – Vivaio “La Quercia” di Cervere, Technology and Innovation Space – Bra, Sig. Achille Racca con figlio e papà, “Stupeficium” – Via Pollenzo – Bra, Morena Grimaldi della Lavanderia Anna, Mario Barbero di “Comunecazione”, Libreria “Marconi”, Edoardo Galvagno di edog.it.
Per questo motivo abbiamo costituito l’associazione “Gli Amici ed ex allievi della Scuola d’Infanzia Sant’Antonino”, per mantenere viva la memoria, con lo scambio di ricordi corali tra la comunità, di chi ha frequentato questa storica Istituzione braidese.
Fiorella Avalle Nemolis