“Se vuoi conoscere Dio devi conoscere la Sua Parola”

Charles Haddon Spurgeon

«Questo libro ha una sola ragion d’essere: spingerti a leggere la Bibbia! Nella mia esperienza di sacerdote arrivo a dire che il 95 per cento dei cattolici non la legge. La maggior parte non la trova né utile né interessante, per molti è noiosa e complicata, per alcuni è solo una sorta di riparo dove trovare di tanto in tanto parole di conforto.»

Queste sono le parole di don Federico Tartaglia nel prologo della sua opera È ora di leggere la Bibbia (e ti spiego come fare), edito da Ancora. Parafrasando don Federico, affermo che questa rubrica ha una sola ragion d’essere: spingervi a leggere la Bibbia!

La Dei Verbum emanata dal Concilio Vaticano II, al paragrafo 25 afferma che:

«Si raccomanda la lettura della sacra Scrittura

È necessario che tutti i chierici, principalmente i sacerdoti e quanti, come i diaconi o i catechisti, attendono legittimamente al ministero della parola, conservino un contatto continuo con le Scritture mediante una lettura spirituale assidua e uno studio accurato. […] Parimenti il santo Concilio esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo” (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. “L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo” (San Girolamo). Si accostino essi volentieri al sacro testo, sia per mezzo della sacra liturgia, sia mediante la pia lettura.»

Ecco perché i pontefici in più occasioni hanno esortato i cristiani a leggere le Sacre scritture.

Benedetto XVI nel corso dell’udienza del mercoledì a Castel Gandolfo il 3 agosto 2011 ha invitato i fedeli a «scoprire alcuni libri della Bibbia, che normalmente non sono conosciuti, o di cui forse abbiamo ascoltato qualche passo durante la liturgia, ma che non abbiamo mai letto per intero» definendo la lettura dell’Antico e Nuovo Testamento un «arricchimento spirituale» e un «nutrimento dello spirito».

Lo stesso invito è stato ribadito da Francesco nell’omelia del 24 gennaio 2021 «Cari fratelli e sorelle, non rinunciamo alla Parola di Dio. È la lettera d’amore scritta per noi da Colui che ci conosce come nessun altro: leggendola, sentiamo nuovamente la sua voce, scorgiamo il suo volto, riceviamo il suo Spirito. Per fare questo, chiediamo al Signore la forza di spegnere la televisione e di aprire la Bibbia; di chiudere il cellulare e di aprire il Vangelo. Ci farà sentire il Signore vicino e ci infonderà coraggio nel cammino della vita.»

Il Papa ci suggerisce, quindi, di mettere la Bibbia in un luogo dove ci ricordiamo di aprirlo quotidianamente, magari all’inizio e alla fine della giornata, così che tra tante parole che arrivano alle nostre orecchie giunga al cuore qualche versetto della Parola di Dio. E a chi invece preferisce il digitale, Francesco ricorda anche che «oggi si può leggere la Bibbia anche con tanti strumenti tecnologici, in un telefonino, in un tablet: l’importante è leggere la Parola di Dio, con tutti i mezzi, ma leggere la Parola di Dio: è Dio che ci parla lì! E accoglierla con cuore aperto. Allora il buon seme porta frutto!»

Patrizia Cortassa