PARROCCHIA
SANT'ANTONINO MARTIRE
Parroco: Don Giorgio Garrone
La parrocchia ebbe la sua prima sede alla Veneria e poi sulla Rocca in una chiesa ora distrutta, nella parte alta della città all’interno delle mura, vicino al San Giovanni Vecchio. La chiesa attuale fu costruita nella “contrada Nuova” (ora in Via Vittorio Emanuele) a partire dal 1693 (10 agosto posa della prima pietra). Fu consacrata il 30 marzo del 1727. Vi sono però dei registri parrocchiali antecedenti all’attuale Chiesa che risalgono al 1574 per i Battesimi, al 1575 per i Defunti e al 1576 per i Matrimoni. Sulla facciata a due ordini, rimaneggiata intorno al 1870, si apre un grande portale architravato, sormontato da un affresco raffigurante Sant’Antonino e affiancato da due portali più piccoli. Assai pregevole è la grande porta, a due battenti con portina centrale, dal ricco disegno a formelle mistilinee, databile al tardo Settecento.
Nella prima cappella a sinistra sono esposte due tele di Giovanni Claret (1599-1679), l’Apparizione della Vergine a San Giacinto e San Pio V ai quale un angelo indica la battaglia di Lepanto, appartenute entrambe alla famiglia Saraceno e qui trasferite nel 1821 dalla chiesa del convento dei Domenicani, dopo la confisca dei beni ecclesiastici decretata durante la dominazione francese. Il quadro del Martirio di Santo Stefano, che si trova nella terza cappella a destra, sarebbe invece la copia di un affresco dipinto in Sant’Antonino Vecchio dal saviglianese Giovanni Antonio Molineri (un pittore la cui formazione fu profondamente influenzata dal Caravaggio) e perduto con l’abbattimento della chiesa. Da questa proviene forse il ricco altare marmoreo della cappella della Compagnia del Suffragio, ornata da una grande tela raffigurante le Anime del Purgatorio cui sovrasta il Padre Eterno tra la Vergine e Gesù Cristo con quattro Santi, attribuita da taluni al Molineri e da altri al Claret.
Con altri dipinti, la parrocchiale conserva anche alcune sculture fra cui due statue in legno policromo del 1778, opera di Carlo Giuseppe Plura, raffiguranti Sant’Anna e San Gioachino con Maria bambina. Al centro della decorazione monocroma della volta della navata ci sono tre scene con episodi della vita di Sant’Antonino, affrescate alla fine dell’Ottocento da Luigi Morgari, come il medaglione inserito nella volta del presbiterio.
Fanno parte della Parrocchia di Sant’Antonino: la Chiesa di San Giovanni Lontano e l’istituto Salesiano braidese